La crisi dei Servizi Immobiliari

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“L’anno 2009 che è terminato ha significato per il sistema immobiliare un momento di grave flessione che, soprattutto, per la categoria degli agenti e degli intermediari, è stata particolarmente pesante.”

Ad affermarlo è il Presidente dei CdA di MedioFimaa con sede a Milano, società specializzata in servizi finanziari e assicurativi di Fimaa l’associazione in Italia più rappresentativa del Mediatori immobiliari e creditizi, Mauro Danielli agente immobiliare e mediatore creditizio sinonimo di preparazione competenza ma soprattutto conoscenza di un settore che in questo momento soffre una crisi congiunturale nel mercato immobiliare insieme al settore creditizio.

Negli ultimi anni le compravendite hanno registrato segni negativi?

“Purtroppo sì, il mercato registra un saldo negativo. Pochi dati su tutti.
Di fronte ad una riduzione contenuta delle quotazioni degli immobili c’è stato, in contrapposizione un notevole arretramento nel numero complessivo delle compravendite che ha fatto registrare un dato negativo del 13 %.
Se sommiamo, a questa già consistente perdita, quelle verificatesi nel 2008 e nel 2007, la diminuzione complessiva negli ultimi tre anni ha raggiunto il 33%.
In pratica siamo passati dalle 850 mila compravendite del 2006 alle attuali 600 mila (dato peraltro ancora provvisorio).”

Quale secondo lei, i contraccolpi per la categoria?

“Questi risultati per gli agenti immobiliari, che vivono non sui prezzi, ma sui volumi intermediati sono conseguentemente drammatici e rappresentano un motivo di forte preoccupazione, neanche troppo mitigato dalla ripresa del mercato delle locazioni.
Personalmente avverto la sensazione di una perdita di peso ponderato della categoria che finora intermediava circa il 50% delle operazioni complessive di compravendita. Infatti in questa difficile congiuntura il consumatore è portato a contrarre al massimo le spese e di conseguenza, a non avvalersi dei servizi delle agenzie immobiliari.
A ciò aggiungerei, per il settore dei mediatori creditizi, una progressiva erosione nel numero di contratti di mutuo stipulati a favore del “sistema bancario” tradizionale.
Ad oggi credo che le reti abbiano visto ridursi la loro penetrazione al 20% sul totale contro l’80% delle banche: una proporzione che ci allontana sempre più dall’estero dove invece i rapporti sono rispettivamente 60% – 40% a favore degli intermediari.”

Fonte: Economia & Finanza

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