Mutuo: attenzione ai genitori che fanno da garante

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Quando si inoltra una domanda di mutuo non è raro, soprattutto di questi tempi, sentirsi chiedere “la firma” di un garante, chiamato tecnicamente “fideiussore”.

Ma cosa comporta in pratica diventare garante oggi?

Partiamo dal significato giuridico in semplici termini: il garante è il soggetto che si impegna, in solido, a garantire alla banca creditrice il pagamento di quanto dovuto dal mutuatario nel caso in cui quest’ultimo risultasse insolvente.
Purtroppo oggi la figura del garante viene vista con molta superficialità, soprattutto da colui che presta tale garanzia, perchè si tende a sottovalutare l’importanza di tale impegno.

Vediamo perchè.
Il mutuatario è la prima persona a dover rispondere al pagamento delle rate di mutuo unitamente al marito o alla moglie ma, proprio per la presenza del requisito di solidarietà del garante accade che, se il debitore principale non pagasse, la banca chiederebbe al garante di provvedere immediatamente al rimborso delle rate.
Tale richiesta non sarebbe un invito bonario. Infatti, in caso di risoluzione contrattuale per insolvenza, il credito potrà essere escusso forzosamente tanto al debitore principale quanto al garante, il che metterebbe in gioco il patrimonio e le fonti reddituali di entrambi, oltre ovviamente all’immobile ipotecato.
Ecco perchè ribadisco l’importanza di tale impegno a chi presta questo tipo di garanzia e suggerisco di destinarla solo a quei parenti che, comunque in caso di difficoltà, aiuteremmo indipendentemente da un impegno scritto.

Di solito i figli.
Oggi le figure del garante richieste a supporto di una richiesta di mutuo sono rappresentate principalmente dai genitori che devono però rispettare alcuni parametri cruciali come il loro reddito (in genere la loro pensione) e l’età (massimo di 80 anni a fine mutuo).

La banca valuterà i redditi del garante al netto delle spese per il mantenimento della propria famiglia e del rimborso di eventuali altri prestiti in corso.
Colui che infatti avesse già prestato la propria garanzia ad altri vedrebbe ridursi o addirittura preclusa la possibilità di accedere a nuovi finanziamenti o difficilmente potrà essere considerato utile a garantire un nuovo mutuo.
Che poi è la classica situazione di un genitore che avendo prestato garanzia ad un figlio, si vedere declinare con stupore una nuova garanzia per un altro figlio.
Rientrare in questi parametri è comunque una caratteristica positiva se solo pensiamo che in Italia molti giovani si trovano in una situazione reddituale precaria per cui diventa ancora indispensabile l’aiuto di un genitore per comprare casa e concretizzare il sogno della propria indipendenza.

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