Detrazioni fiscali per ristrutturare

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Buone notizie per chi ha intenzione di avviare un intervento di ristrutturazione edilizia.

Secondo quanto si legge nella relazione tecnica che accompagna la bozza del Decreto Sviluppo, al momento al vaglio del Ministero dell’Economia, il bonus fiscale per le ristrutturazioni edilizie potrebbe passare dal 36% al 50%.

In particolare, il provvedimento prevede che dall’imposta lorda sia detratto un importo pari al 50% delle spese documentate, fino ad un ammontare complessivo delle spese non superiore a 96.000 euro (oggi il tetto è fissato a 48.000 euro).

Il bonus energetico per interventi di riqualificazione energetica, pari al 55% di detrazione, dovrebbe inoltre essere stabilizzato.

Con questi interventi, si punta a dare una spinta del valore di 2,6 miliardi di euro all’edilizia.
A conti fatti, l’incremento progressivo delle spese per le ristrutturazioni ammonterà a 1.150 milioni, per un totale di oltre 8 miliardi d’investimenti annui nel campo dell’edilizia.

In base alle previsioni del ministro Corrado Passera l’aumento dell’aliquota detraibile e il tetto di spesa raddoppiato dovrebbero tradursi in un aumento del 30%, per un totale di circa 350 milioni di euro all’anno. Senza considerare il bonus energetico.

Scendendo nel dettaglio, la norma prevede l’elevazione dell’aliquota detraibile dal 36% al 50% e dell’importo massimo sul quale calcolarla, che passa da 48.000 euro a 96.000 euro. Rimangono, invece, invariate le altre regole fissate dal Decreto n. 201 del 2011, che disciplinano le modalità di accesso ed erogazione delle detrazioni.
In base a tali norme, le spese devono essere documentate da fatture saldate con bonifici bancari.
L’erogazione delle detrazioni invece deve avvenire in dieci tranche d’importo costante e può riguardare solo i proprietari o titolari di un diritto reale sull’immobile oggetto dell’intervento edilizio (inclusi inquilini o comodatari).

Si possono richiedere le detrazioni per interventi di ristrutturazione edilizia, come manutenzione ordinaria (solo per i lavori riguardanti le parti comuni di un condominio, come per esempio la tinteggiatura delle facciate) e straordinaria; restauro e risanamento conservativo; ristrutturazione edilizia e urbanistica; ripristino dell’immobile danneggiato da calamità naturali (terremoti, alluvioni, ecc.); costruzione di box pertinenziali (per la parte delle sole spese di costruzione); eliminazione delle barriere architettoniche; opere per messa in sicurezza anti-intrusione; cablatura; contenimento dell’inquinamento acustico; misure antisismiche; bonifica dell’amianto e adeguamento alle norme edilizie in generale.

Sono previste detrazioni anche per alcuni interventi per ottimizzare il risparmio energetico.
Salvo qualche piccola modifica, il bonus energetico rimane confermato al 55% ed è valido per interventi che consento un risparmio di energia primaria del 20%, interventi ai muri, pavimenti e infissi che rispettano i requisiti di trasmittanza termica, pannelli solari, sostituzione di vecchie caldaie con modelli a condensazione e di scaldacqua tradizionali con quelli in pompa di calore. Anche in questo caso, la detrazione è ripartita in dieci anni.

Ricordiamo infine, che per tutti questi interventi sono disponibili prestiti e mutui ad hoc, offerti dalle banche con precisa finalità di ristrutturazione o riqualificazione energetica.

Inoltre per il 2013 e 2014 il fondo sarà alimentato per un miliardo di euro l’anno per complessivi 2 miliardi attraverso la riduzione delle principali voci della pubblica amministrazione.

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