La crisi dei mutui non preoccupa le banche italiane

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Gli effetti della crisi dei mutui subprime non avranno un impatto significativo sul sistema bancario italiano, sui risparmiatori e sull’economia del Paese.

Lo ha affermato il presidente dell’Abi, Corrado Faissola.
“Il sistema bancario – ha detto Faissola – non ritiene che gli attuali tassi d’interesse possano comportare un impatto particolarmente rilevante e significativo.

C’è una sostanziale tenuta della capacità di rimborso da parte della massa dei nostri clienti, senza escludere casi particolari su cui potremmo valutare gli interventi più opportuni”.

L’aumento dei tassi d’interesse, secondo Faissola, non era imprevedibile.
“Certamente – ha evidenziato il numero uno dell’Abi – non era possibile prevedere i tempi in cui l’incremento si sarebbe verificato. Ma era possibile immaginare che i tassi non potessero rimanere per un lungo periodo al livello minimo del 2%”.
Questo infatti “è un tasso assolutamente anomalo se si fa riferimento a tutti i tassi dei paesi dell’area euro, prima dell’introduzione della moneta unica, negli ultimi vent’anni”.

“Era pacificamente evidente – ha aggiunto – che fosse un tasso particolarmente basso. Inoltre, non era una situazione molto favorevole per lo sviluppo dell’economia: i tassi d’interesse erano stati abbassati a quel livello per scelta della Bce, perchè l’economia europea era molto debole.
Non dobbiamo mai dimenticare – ha concluso Faissola – che bassi tassi d’interesse normalmente si verificano quando le economie sono in fase di recessione o, comunque, di non particolare spinta allo sviluppo”.

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