Il mercato della Casa nel 2007

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Il mercato dei mutui in Italia è in piena salute. Nei primi nove mesi del 2006 il valore delle erogazioni è cresciuto del 17,2% rispetto allo stesso periodo del 2005. E le attese sui dati relativi all’ultimo quarto dell’anno indicano che il trend dovrebbe proseguire sulla stessa linea.

A trainare il comparto è ancora l’acquisto di abitazioni (91% dei flussi erogati). La quota restante, relativa ai mutui per le ristrutturazioni e per la liquidità, ha registrato un incremento annuo del 23,1 per cento.

Più che il numero dei contratti cresce l’importo medio degli importi finanziati.
Di conseguenza, le famiglie tendono ad allungare le durate dei finanziamenti, con preferenza verso scadenze superiori ai 25 anni.
Tra le regioni Lombardia, Lazio e Piemonte fanno registrare i valori più consistenti di finanziamenti mentre Basilicata, Molise e Val d’Aosta risultano, in termini assoluti, le aree dove la domanda è più debole.

Quale scenario si prospetta nei prossimi mesi?
«Il mercato continua a dimostrare una certa robustezza. è da almeno tre anni che ci aspettiamo un rallentamento, in realtà, anche se è difficile fare previsioni quantitative, le premesse per il 2007 restano buone e il settore potrebbe crescere ancora a doppia cifra – spiega Umberto Filotto, presidente di Assofin, l’Associazione italiana del credito immobiliare che rappresenta oltre il 60% del mercato degli istituti di credito -. A sostenere il settore saranno le positive attese sul lato della domanda del mercato immobiliare e il maggiore livello di flessibilità nell’offerta».

Un altro fattore che spiega il buon andamento dei finanziamenti ipotecari è quello relativo alla struttura dei bilanci delle famiglie italiane che è, infatti, estremamente solida. Secondo l’ultimo “Economic Outlook” diffuso dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l’Italia si colloca al secondo posto in Europa, dopo la Spagna, nella classifica della ricchezza con un patrimonio familiare lordo pari al 995% del reddito disponibile.

Anche sul versante indebitamento la realtà italiana è del tutto particolare: nei Paesi dell’Unione europea il rapporto tra lo scoperto delle famiglie e il Pil si attesta al 60%, esattamente il doppio di quello del Bel Paese. Gli italiani, in sostanza, hanno fondi per investire e questo spiega una richiesta di immobili ancora sostenuta nonostante i prezzi delle case siano lievitati del 70% negli ultimi sei anni.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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