Protezioni solari per ridurre il ricorso ai condizionatori, solare termico per riscaldare l’acqua e fotovoltaico per una quota dei consumi elettrici.
E, soprattutto, un certificato energetico obbligatorio per la compravendita degli immobili.
Sono questi i punti cardine dello schema di decreto legislativo approvato venerdì dal Consiglio dei ministri che modifica alcuni punti delle norme sul rendimento energetico nell’edilizia.
Il testo di legge aggiorna e corregge infatti un precedente dlgs dell’agosto 2005 per “ridurre i consumi di energia, con vantaggi economici per l’intero Paese, le imprese e le famiglie, ridurre le emissioni di anidride carbonica, e facilitare il raggiungimento dell’ obiettivo di Kyoto”. Ma il decreto – sottolinea il ministero dello Sviluppo economico – spinge anche sull’innovazione per “creare nuove opportunità di lavoro per le aziende esistenti, favorire la creazione di nuove, e stimolare l’innovazione tecnologica in Italia”.
In particolare il punto cardine del testo è il “certificato energetico”, un documento che attesta la capacità di risparmio energetico di un determinato edificio oggetto di compravendita: obbligatorio dal luglio 2007 per immobili superiori ai 1.000 metri quadrati, lo sarà anche per quelli di dimensioni minori a partire dall’anno successivo e, infine, per i singoli appartamenti dall’1 luglio 2009.
Ma già da gennaio prossimo, sarà “indispensabile” per ottenere le agevolazioni per ristrutturazioni volte ad una maggiore efficienza energetica.
Il decreto poi riduce i tempi per adeguarsi ai nuovi livelli di isolamento termico, dal 1° gennaio 2009 al 1° gennaio 2008, e introduce un ulteriore livello di isolamento “molto più incisivo” dal 1° gennaio 2010, allo scopo di ridurre entro tre anni i fabbisogni termici dei nuovi edifici del 20-25% rispetto ad oggi, e del 40% rispetto al 2005.
La spinta al solare, obbligatorio per il 50% del fabbisogno dell’acqua calda di ogni nuovo edificio, frutterà bene ai produttori di pannelli solari, che, spiega il ministero, avranno un mercato da 400-500 mila pannelli l’anno entro il 2009, portando alla “crescita di un’industria italiana del solare”.
L’ultimo punto riguarda direttamente le Regioni, “tenute” ad inserire soluzioni per l’efficienza energetica nei propri piani urbanistici.
Un decreto a 360 gradi, quindi, che non trascura nemmeno implicazioni a livello europeo. “Le integrazioni introdotte – sottolinea il ministero – rendono il dlgs più aderente alle direttive europee e quindi consentono di evitare il possibile rinvio dell’Italia alla Corte di giustizia europea e le eventuali sanzioni economiche che ne potrebbero derivare”.