Stretta sulle detrazioni fiscali relative ai Mutui

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Fisco, 730: Le novità dall’Agenzia delle Entrate

Dall’ Agenzia delle Entrate arriva una circolare con le principali novità per i contribuenti. Tra i diversi punti spicca soprattutto la mini stretta normativa sugli sconti riconosciuti dal Fisco per i mutui prima casa. Un intervento che renderà meno conveniente ai contribuenti che acquistano un immobile, richiedere un mutuo alto per coprire la spesa reale e poi dichiarare nell’atto di acquisto il solo valore catastale.
E vista la crescita registrata negli ultimi anni dai prezzi reali delle case e il boom degli acquisti, questa modifica interesserà sicuramente tantissimi italiani.

In pratica l’importo dichiarato al momento del rogito, aumentato delle sole spese notarili e accessorie, diventerà il “tetto” al quale dovrà essere rapportato lo sconto del fisco se il valore del mutuo è più alto.

Vediamo i punti più importanti della circolare dell’Agenzia delle Entrate.

MUTUI CASA: Il fisco mette un paletto all’uso di dichiarare al momento dell’ acquisto un valore più basso di quello reale, fermandosi al valore catastale dell’immobile. Ora le entrate spiegano che, se così é, anche gli sconti del fisco sui mutui prima casa si fermano al valore dichiarato, con la sola possibilità di aggiungerci anche i costi del notaio e quelli dei cosiddetti “oneri accessori”.
Poiché le detrazioni del 19% sono riconosciute solo sugli interessi del mutuo, questi dovranno essere rapportate al valore dichiarato nell’atto. L’Agenzia delle Entrate indica anche la formula: interessi su cui calcolare la detrazione sono uguali al costo dell’acquisizione dell’immobile moltiplicato per gli interessi pagati e diviso per il capitale ottenuto in mutuo.

La stretta sui mutui riguarda anche l’interpretazione data agli oneri accessori che possono essere scontati: tra questi figurano le spese sostenute dal notaio (anche per l’ iscrizione e la cancellazione dell’ ipoteca) mentre non possono essere considerati i costi per l’assicurazione sull’ immobile che spesso le banche richiedono a corredo del mutuo. La circolare ribadisce anche che nel mutuo, oppure in altra certificazione della banca, deve essere indicata espressamente la destinazione per l’acquisto dell’abitazione principale.
In caso contrario il Caf non può rilasciare il visto di conformità.

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